Articolo pubblicato sul sito di Partitodiazione (15.5.2019)
Per le libertà di espressione, contro la falsificazione della realtà Perché un evento, perché una scelta. Auditotorium della Società Umanitaria, Milano 17 maggio 2019
Stefano Rolando
Abbiamo lanciato un “Save The Date” per venerdì 17 maggio alle ore 17. Quando si è minoritari in politica si accettano tutti i giorni, quelli solari e quelli ombrosi; e si accettano tutti gli orari, quelli comodi e quelli sospetti. Ben inteso, se l’iniziativa proposta vale la pena.A nome del piccolo cantiere di Partitodiazione (federato a Più Europa, che dunque rappresento nella Direzione nazionale) ho proposto una conferenza politica nel quadro dell’agenda elettorale europea, pur non avendo noi candidati diretti. Ci siamo infatti pronunciati in questa occasione – per la nostra storia di riferimento – sulla opportunità di sostenere in queste europee i candidati espressi dal Partito Repubblicano e dal Partito Socialista (oltre al sostegno diretto a Emma Bonino per tutto ciò che rappresenta e a Benedetto Della Vedova per l’impegno che si è assunto in modo equilibrato). La conferenza intende iscrivere il tema proposto nell’agenda dei temi strategici della relazione Italia-Europa. Il tema è questo: come declinare efficacemente una politica a sostegno delle libertà di espressione e al tempo stesso contro la falsificazione della realtà.Due argomenti rispetto a cui il governo italiano in carica non garantisce il Paese. Anzi in più di una occasione ha mostrato il fianco a collusioni, inadempienze, errori di valutazione, gaffes, spunti autoritari. E’ bastato fare i primissimi annunci per ricevere qualche domanda. Chi siete, da dove venite, con chi state e contro chi state, che senso ha stare con chi potrebbe rendere il voto “inutile”, eccetera. Provo a dare in poche righe risposte ai quesiti.
Il cantiere di Partitodiazione Nel 2016 abbiamo cominciato un cantiere di cultura politica e di aggiornamento del dibattito alla luce di una storia interrotta. Si è chiamato “Il cantiere delle ragioni”, abbiamo fatto il giro d’Italia trovando fondazioni, riviste, circoli, studiosi, cittadini con senso civile e storico, anche giovani, interessati alla sperimentazione. Non per rifare lo storico ineguagliabile Partito d’Azione, ma per costruire un percorso allusivo cercando un interlocutore stabile organizzato attorno ad una idea pluralista del riformismo e del progressismo e per condividere l’attualità di alcuni assunti:
- sostenere il ruolo della memoria nell’identita’ politica italiana ed europea;
- non concedere alla sola destra l’utilizzo concettuale e culturale del principio dell’identità nazionale;
- concepire questo principio in una visione attiva della necessita’ di avere più Europa, nella fedeltà ai valori dei Trattati ma anche nella prospettiva del federalismo;
- promuovere la ripresa della cultura delle autonomie territoriali in Italia – in sintonia con il miglior civismo – per stemperare la virata neo-centralista che è stata assecondata dal CD, dal CS e dai gialloverdi;
- lavorare per la rifondazione della cittadinanza europea rigenerando politiche legate alla cultura digitale con diritti che rispettano il principio di rappresentanza e la democrazia dei contrappesi;
- credere a “giustizia e libertà” nella società e nell’economia, il che significa che non c’è vera crescita se non si tende all’uguaglianza; e viceversa.
Ho raccolto tutti i contributi scritti nel 2018 per dare corpo e argomentazione a questa materia. Sono pubblicati in “Post-Azionismo”, edito da ES-Editoriale Scientifica 2019, con prefazione di Emma Bonino. Molti altri sarebbero gli spunti di orientamento (che quel libro esprime), ma in queste brevi indicazioni c’è il nucleo di una originalità di posizionamento che ritengo meriti questa fase di consolidamento di ciò che chiamo “il nostro diritto di parola”.
La conferenza sulle libertà di espressione La conferenza sul tema delle libertà di espressione e contro la falsificazione della realtà vuole essere una trasversalità tematica circa gli spunti citati perché senza un ruolo radicato, sinergico, autorevole dell’Italia in Europa – che spetterebbe a uno Stato fondatore se esso non avesse imboccato la strada del sovranismo populista e dell’opportunismo circa le responsabilità europeiste – non sono possibili reali soluzioni e nemmeno politiche che spostino gli equilibri, cioè aventi lo scopo di:
- contribuire ad alzare la soglia del controllo sociale su queste due connesse materie (libertà/falsificazione) in ordine alla speculazione politica che ruba consenso grazie al drammatico analfabetismo funzionale che c’è in Italia;
- operare con adeguate alleanze per combattere l’ondata delle fake news che – con particolari fonti in Russia e in America – trovano in Italia compiacenze e collusioni finalizzate alla delegittimazione della UE;
- consolidare gli sforzi sovrannazionali per rigenerare un futuro non puramente di consumo, ma anzi di rilancio della ricerca innovativa e produttiva europea, nel quadro del mercato digitale globale;
- far regredire la tendenza alla cultura propagandistica degli Stati entrati nella visione nazionalpopulista con la crescente confusione tra comunicazione politica e comunicazione istituzionale;
- fermare la dilagante delegittimazione delle funzioni culturali, scientifiche, artistiche, intellettuali, scenario grottesco negli USA furbesco in Italia, che è copertura di zero riforme, zero progettualita’, zero progresso;
- incoraggiare la politica deontologica dei media e dei professionisti dell’informazione della comunicazione attorno ai principi e ai valori della democrazia della libertà di pensiero, di parola, di espressione e di stampa.
Nel progetto di Più Europa
Quando si va così, per punti, il rischio della assertività è evidente, ma il senso della misura di chi scrive e di chi legge, soprattutto in fase di sovrabbondanza di messaggi, induce a questa sobrietà. Con la conferenza dell’Umanitaria a Milano si intende avviare, nell’ambito del coraggioso progetto di Più Europa, un percorso di dialogo, di approfondimento e di impegno civile e politico sulla materia. Ci sarà tempo e modo anche per certi sconfinamenti. Ora grazie a chi ha accettato di portare un contributo a questa iniziativa e a chi lo farà in seguito. E grazie, molte grazie a chi parteciperà di persona.Se non credessimo che il pluralismo (in Italia e in Europa) del centrosinistra e’ una garanzia per stare dalla parte dei valori (voto utile) e non del voto obbligato, non perderemmo tempo con questi percorsi progettuali. Anche nel PD questa opzione trova riconoscimento. Bisogna crederci senza accreditare alibi. Dopo l’ accertamento di un istituto serio come Demos attorno al superamento del 4% da parte di Più Europa siamo pronti a ragionare di voto utile proprio a partire da iniziative di contenuto come quella qui avviata.