


Sono due pagine intere del Corriere di oggi, sei colonne a giustezza larga, tre foto (una sui primi piani a largo formato). Per mantenere una briciola di distanza, quella briciola che nella ragioneria degli ormai “pochi lettori” significa un brandello borghese rimasto infastidito sul nome di Craxi, il Corriere affianca una colonnina del 20 gennaio 2000 (il giorno della notizia della morte di Craxi ad Hammamet) a firma di Indro Montanelli. Più pro che contro, ma con dentro quelle paroline (“guappo di cartone“) che servivano al Corriere montanelliano (e forse al Corriere di ogni tempo) per tenere in piedi la sua principale vocazione cerchiobottista.
Di che parliamo? Dell’intervista a Claudio Martelli firmata dal più imprevedibile degli intervistatori. Ma forse l’unico per confezionare su questo colloquio due possibili pagine centrali del Corriere: Walter Veltroni.
Sobrio, mimetizzato, davvero intervistatore. 36 anni dopo una vicenda anche personale, anche di loro due, densa di insoluti, la domanda è al minimo sindacale delle interviste: “Frattocchie 1983, incontro tra Pci e Psi. Che ricordo hai”?.
Eh sì, così leggo anch’io. Riga per riga.
C’è tempo nella vita della mia generazione anche per questa evoluzione dei toni, per tentare l’affondo su alcune verità, ma lasciando viva la materia. Come se ormai ci fossero tutte le condizioni per impedire sia la soffitta che la “damnatio memoriae”.
Quattro segnalazioni.
1. L’epicentro del progetto politico di quel gruppo dirigente. “La doppia subalternità. Al governo con la Dc, all’opposizione con i comunisti. Liberarsi da questo retaggio è stata un’impresa titanica“.
2. Il retro-pensiero di fondo tra socialisti e comunisti. “Quello che ha sempre diviso i socialisti e i comunisti è la questione cattolica, Ma non nel senso che non fossero d’accordo. Tutti e due erano convinti che fosse la questione decisiva, molto più che i rapporti tra i loro partiti di sinistra. Ma volevano un’esclusiva del rapporto e temevano che l’avesse l’altro“.
3. L’area lib-lab.” L’87 era il momento giusto. Avremmo costituito il polo laico e socialista oltre il 20%. E a quel punto il rapporto con il Pci si poteva impostare, ben prima del crollo dei muri, in modo più serio“.
4. E’ finito il socialismo? ” No, non penso che sia finito. Dedicherò quel che mi resta da vivere a dimostrarlo. E’ stato un errore credere alla storia della fine delle ideologie, bubbola inventata dal pensiero unico“.