Congedi. Franca Valeri (Milano, 31.7.1920- Roma 9.8.2020)

Stefano Rolando – (Post su Facebook, 9 agosto 2020)

Franca Valeri, tra Alberto Sordi (partner in sette film) e Vittorio Caprioli (sposato nel 1960)

Il tratto di Franca Valeri, misteriosamente e straordinariamente accolto dagli italiani, è la sua milanesità lievemente corrosiva. Quel “cretinetti” rivolto agli uomini mezzecalze, che diceva anche mia madre. Così come c’era un’altra parolina che la Valeri utilizzava per identificare “ometti” e che pure mia mamma usava abitualmente per identificare “pretendenti insignificanti”: “torsolo”. Un tratto, diciamo così, borghese. Parte antica del moderno brand Milano. In vaga estinzione, come quella borghesia.

Le notizie ravvicinate sulla Valeri – cioè non quelle che ricavano solo i tanti spettatori che la hanno applaudita – mi vennero nei miei tempi di assistentato in Rai da Paolo Grassi. Lei figlia di padre ebreo in pieno ’44 con la madre, nel cambiar casa di corsa per evitare i rastrellamenti. “A due passi dal Piccolo, in via Rovello in due stanze di una casa mezza bombardata. Ma zona di puttane, per non dar nell’occhio”.

Una signora così, che ha fatto sorridere lietamente l’Italia, in realtà ha sofferto tutto  quello che la generazione dei miei genitori ha passato, a Milano soprattutto.

Addio con gratitudine a Franca Valeri, nata a Milano il 31 luglio 1920.

Nella fototeca dell’Istituto Luce ci sono tracce dei suoi rapporti con Paolo Grassi. Come ricorda la sua biografia: “Inizia subito dopo la guerra, nel 1947, recitando nella Lea Lebowitz di Alessandro Fresen, per poi entrare in un 1948 trascorso sul palco sotto la guida di Sergio Tofano. La formazione professionale la vive nel giovane Piccolo Teatro, amica di Giorgio Strehler e Paolo Grassi, che quell’avamposto di cultura post-bellico lo tirarono su”.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *