

E’ lungo, esattamente come il Po, 652 Km.
Paolo Giacomoni
Dall’Alabama, 23.1.2021
Si narra che Ercole deviò il corso dei fiumi Alfeo e Peneo e ne utilizzò le acque impetuose per pulire le stalle del re Augias, poiché scope e badili poco potevano per togliere il letame accumulato negli anni da tremila bovini.
Analogamente a Joe Biden servirà il Potomac per eliminare dalla politica americana le conseguenze nefaste di quattro anni di presidenza Trump.
L’acqua del Potomac sarà ancor più necessaria a Biden, portato alla candidatura, e quindi alla presidenza, dai blacks della Carolina i cui problemi sono seri e profondi, per debellare la corrente clintoniana, ottusa e vendicativa, che va dicendo che c’è troppo socialismo nel Partito Democratico, come se non fosse stato il pizzico di “dottrina Sanders” a permettere a Biden di vincere in Michigan, Wisconsin, Pennsylvania e Georgia.
E poi Biden dovrà disinnescare la mastodontica e irresponsabile operazione di potere avente messa in atto per dare alle donne bianche la metà del potere economico e culturale del Paese, lasciando l’altra metà alle minoranze etniche e LGBTQ di tutti i sessi, e ai maschi bianchi.
Strumento necessario per raggiungere questo obbiettivo è la confusione e quindi la perdita, dei riferimenti culturali comuni, e già se ne vedono gli orripilanti prodromi, come la confusione della cosmogonia ellenica, laica e divertente, con il creazionismo biblico, religioso e tutto sommato monocorde; come il mettere sullo stesso piano lo spiritualismo erasmiano e lo gnosticismo ayurvedico; come il proporre di rimpiazzare l’etica kantiana con il darwinismo sociale.
La conclusione che si può trarre da questi ultimi quattro anni, e dalla situazione creatasi anni fa che questi quattro anni li ha permessi, è che la scuola ci fa una ben magra figura.
Una scuola che insegna leadership senza insegnare critical thinking, una scuola che insegna la scienza come se fosse un altro catechismo, una scuola che ha prodotto una metà dei cittadini incapace di riconoscere i segni del colpo di stato fascista in fieri.
E quindi non si può non essere d’accordo con chi dice (credo che sia il Ministro degli Esteri tedesco) che il problema non è se ci si può fidare dell’America, ma se ci si può fidare degli americani, che sono potenzialmente capaci, tra quattro anni, di eleggere un Trump intelligente e quindi veramente pericoloso, o un irresponsabile capace di far guerre per togliere il velo alle donne in Medio Oriente e di creare simultaneamente conflitti diplomatici con gli alleati come la Francia (che proibisce l’uso del velo, come di tutti gli altri simboli religiosi, in scuole, tribunali, ospedali e in tutti luoghi d’attività pubblica) accusandoli di non rispettare le tradizioni culturali degli immigrati.
Se fossero verdi, si diceva, si capirebbe subito che sono diversi.
I quattro anni appena passati ci han fatto capire che sono diversi, anche se non sono verdi.