

CURRICULUM PROFESSIONALE
(in occasione del quarantennale della SIPP – dicembre 2020).
Nata a Roma da famiglia tedesca, austriaca e inglese.
Ha condotto i primi studi a Roma in Italia ed in Austria. A metà degli anni settanta-verificando la non omologabilità dei titoli di studio austriaci – si è diplomata ex -novo per poi iscriversi alla Facoltà di Psicologia all’Università “La Sapienza” di Roma.
Si è laureata in corso con il prof. Adriano Ossicini, con il massimo dei voti e concessione della lode e la pubblicazione della tesi di laurea.
Già allieva del prof. Emilio Servadio, tra i fondatori della psicoanalisi in Italia e Presidente della Società Psicoanalitica Italiana (SPI), ha concluso con lui l’analisi didattica e, come psicoterapeuta di formazione psicoanalitica, ha iniziato a cavallo degli anni settanta/ottanta la sua attività professionale, essendo tra l’altro tra le fondatrici della Società Italiana di Psicoterapia Psicoanalitica (SIPP), costituita a Roma il 13 novembre 1980, nell’ambito della quale è diventata socia ordinaria il 12.3.1983.
La SIPP raccoglie operatori di formazione freudiana con percorsi didattici regolari ma con orientamento verso le istituzioni socio-sanitarie. La SIPP è membro italiano della EFPP (European Federation for Psichoanalitic Psychoterapy in the Public Sector), istituto di formazione specialistica in psicoterapia legalmente riconosciuta.
Infatti fin dal 1980 orienta la sua esperienza nel campo, allora largamente sperimentale, della psicoterapia negli ambiti istituzionali connessi all’assistenza ai malati psichiatrici (Ospedale “S. Maria della Pietà” a Roma) e successivamente ai malati oncologici o con patologie gravi ed a rischio.
Attraverso l’Università di Roma entra come ricercatrice all’Istituto per la Ricerca e la cura dei Tumori “Regina Elena” (IFO) di Roma dedicandosi al primo esperimento in quella realtà di ricerca clinica applicata di psicologia in campo oncologico. Un ambito che comincia a prendere il nome di “Psiconcologia” proprio agli inizi degli anni ottanta un po’ in tutta Europa con significativi risultati all’interno della problematica della “qualità di vita e di exeat” (tra gli altri in quel tempo quello del “consenso informato”).
Per sei anni, inoltre è stata docente presso le Scuole Mediche Ospedaliere collegate territorialmente nell’ambito della città di Roma.
In quel periodo pubblica i primi risultati delle sue ricerche di tipo teorico, metodologico e clinico (Dolore, edito da Rizzoli, 1980). Lo studio è alla base della riflessione già in via di applicazione agli ambiti oncologici e alle malattie a rischio di vita a cui si applica clinicamente da allora fino ai giorni nostri.
Il libro – riscuote grande interesse culturale e scientifico- viene presentato pubblicamente a Milano dal prof. Franco Fornari e dal prof. Umberto Veronesi e a Roma dal prof. Emilio Servadio, dal dottor Piero Bellanova e dal prof. Sabino Acquaviva.
E’ tra le opere finaliste in quell’anno nella saggistica al “Premio Viareggio”.
Nel 1983 il Ministero della Sanità le affida il primo progetto di ricerca sull’assistenza psicologica ai malati di cancro. Esso si svolge concretamente – sulla base di reali esperienze cliniche – presso l’Istituto “Regina Elena”, con carattere triennale (primo anno: analisi dei bisogni; secondo anno: analisi della complessità delle prestazioni; terzo anno: la coordinazione nell’ambito delle strutture sanitarie complesse).
Nel 1985 completa le ricerche e inizia un periodo di confronti in Italia e in Europa, partecipando a rilevanti congressi scientifici come relatrice e tra gli animatori dell’organismo scientifico europeo impegnato sui temi della “qualità di vita e dell’exeat”.
A coronamento di questo periodo pionieristico nel 1985 il CNR la nomina capo del progetto quinquennale finalizzato ai “problemi dei bisogni psicologici e delle modalità psicoterapeutiche nell’ambito delle malattie neoplastiche”.
Affronta la ricerca nel quadro di una vasta casistica, per lo più grave e gravissima secondo i saperi di quell’epoca e che oggi sono progressivamente modificati e migliorati per quanto riguarda gli esiti favorevoli delle malattie neoplastiche pur rimanendo anche oggi un margine di seria gravità e di minaccia di esito sfavorevole delle cure e quindi seriamente connesso con la qualità di vita e delle fasi terminali dell’esistenza.
Nel 1985 ha ricevuto il Premio Minerva, per la ricerca scientifica, per il pionierismo nel campo della ricerca e dell’applicazione innovativa della psicoterapia in campo oncologico.
Nel 1986 la Presidenza del Consiglio dei Ministri la ha compresa nelle “cento donne” che hanno espresso una esperienza scientifica, culturale e professionale rilevante per far parte del conferimento dell’onorificenza di Commendatrici al merito della Repubblica italiana in occasione del “quarantennale” della Repubblica stessa.
Nel 1988 a completamento di questo programma pubblica, nella collana di Studi e Ricerche della casa editrice Il Mulino, il lavoro di rielaborazione delle ricerche con il titolo Psiconcologia.
Si dedica parallelamente alla divulgazione scientifica scrivendo su Rivista di Oncologia, Corriere Medico e Minerva.
Per la RAI (nella rubrica scientifica Delta di RAI Tre) realizza quattro programmi televisivi come autrice: Il Dolore (60′), L’Immagine del cancro (120′), Paolo mangia troppo, dedicato all’obesità (60′), La cellula insidiosa, dedicata al cancro (60′) che vanno in onda nel corso degli anni ottanta.
Nel 2001 viene nominata, con decreto del Ministro dei Beni Culturali Giovanna Melandri (nomina triennale), in veste professionale, membro della Commissione di revisione cinematografica.
Nel 2002 partecipa con un proprio saggio-intervista al volume Il dolore inutile, coordinato da Sergio Zavoli, saggio composto da 45 contributi di studiosi e ricercatori di varie discipline di tutto il mondo, pubblicato da Garzanti.
Ha lavorato negli ultimi anni sui profili di una Cartella Clinica complessa e multifattoriale, psicoterapeutica, identitaria, intersoggettiva volta all’assistenza clinica integrata con particolare attenzione al primo colloquio. Integrando questo “format” con una analisi dell’evoluzione della psicoterapia psicoanalitica nella trasformazione sociale, culturale, scientifica e tecnologica del nuovo secolo, che avrà prossima pubblicazione.
Ha mantenuto costanti legami associativi con la SIPP e nel dicembre del 2020 ha portato il suo contributo all’evento dedicato al quarantennale della fondazione della Società.
Così come ha mantenuto attivo il suo studio professionale nel quale opera da anni anche utilizzando le lingue-madri tedesca, italiana ed inglese.
Nel corso del 2020 ha dato la sua concreta disponibilità all’Ordine nazionale degli psicologi – assumendo vari casi – per assistenza volontaria a cittadini turbati dalla crisi sanitaria e sociale.
La certificazione dell’Ordine degli Psicologi del Lazio, con delibera consiliare del 7.5.1995 le ha conferito la specializzazione in Psicoterapia ai sensi del combinato disposto art.35 legge 18.2.1989 n.56 e art.2, comma 3,legge24.12.2000 n.401.

DOTT.SSA RENATA THIELE ROLANDO
PSICOLOGA-PSICOTERAPEUTA
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