Fondazione Francesco Saverio Nitti e Istituto Affari Internazionali – IAI.
7.12.2021

La videoregistrazione dell’evento a questo link: https://www.radioradicale.it/…/trattare-la-pace...
Giuliano Amato: “L’Italia è debitrice nei confronti di Nitti molto più di quanto sappia e percepisca”
Sul tema della difficile costruzione della pace in Europa e nel Mediterraneo tra le due guerre mondiali Fondazione Francesco Saverio Nitti ha promosso di intesa con Istituto Affari Internazionali – IAI , presso la sede IAI a Roma, un incontro che porta a compimento le principali tematiche comprese nel programma del centenario del governo Nitti, programma che si è sviluppato nel 2019 e 2020 con alcuni spostamenti di iniziative nel 2021 a causa della crisi sanitaria.
Occasione dell’incontro anche la pubblicazione, nella collana di Fondazione Nitti presso l’editore Rubbettino, dello studio di Francesca Canale Cama, storica contemporaneista dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”, Quella pace che non si fece – Francesco Saverio Nitti e la pace tra Europa e il Mediterraneo.

Introdotti dal presidente dell’Istituto Affari internazionali Ferdinando Nelli Feroci e dal presidente della Fondazione Nitti Stefano Rolando, sono intervenuti Giuliano Amato (vicepresidente della Corte Costituzionale, già presidente del Consiglio dei Ministri e presidente del Comitato per le celebrazioni del centenario del governo Nitti), Pasquale Ferrara (direttore generale degli Affari Politici del Ministero degli Esteri) e Francesca Canale Cama, autrice del saggio citato.
Nelle introduzioni, Ferdinando Nelli Feroci, apprezzando “il particolare interesse” dello studio di Francesca Canale Cama pubblicato dalla Fondazione Nitti, ha segnalato “l’opportunità soprattutto di una rilettura del ruolo italiano nella trama di costruzione della pace e dello sviluppo dell’Europa e delle relazioni euro-mediterranee nell’età contemporanea, ambito di una problematica attuale a cui anche il G20 a presidenza italiana ha dato un importante contributo”. Stefano Rolando ha sottolineato “la complessità della figura di un grande italiano rimasto in ombra per le cause storiche che impedirono a lungo la prosecuzione del suo progetto di modernizzazione e sviluppo del Paese, in cui la vicenda europea è stata al centro della sua visione e della sua scrittura altamente ispirata”.
Ampia l’analisi svolta da Giuliano Amato che ha tra l’altro osservato che “Nitti fu l’esponente politico italiano che espresse meglio in quel tempo una visione del mondo intero che ci circonda e del ruolo che l’Italia aveva in quel quadro, in piena discontinuità con la scuola di pensiero dell’Italia imperialista (da Crispi in poi). Una posizione che riletta con l’accuratezza dell’analisi che ha fatto Francesca Canele Cama ci rende tuttora orgogliosi”. E ancora: “Tutte le iniziative del centenario del governo Nitti si sono svolte con l’idea di sottrarre la figura di Nitti alla generica appartenenza all’età giolittiana, rispetto a cui ha molti punti di distanza e una modernità politica, istituzionale e scientifica che ne fa una figura di grande rilievo nel ‘900 italiano”.
Approfondito l’esame dei rapporti tra i grandi paesi che trattarono la pace dopo la Prima guerra mondiale nell’intervento di Pasquale Ferrara che ha tra l’altro detto: “Il contributo del saggio di Francesca Canale Cama è prezioso per argomenti e trattamento delle fonti che restituiscono Nitti alla storia degli statisti che ebbero più visione delle relazioni internazionali nel sistema europeo dell’età contemporanea. Mentre la storiografia ce lo ha caratterizzato più per le più connotazioni meridionalistiche. Gli elementi sono comunque raccordati da un’idea della politica per il Mediterraneo e il Medioriente che anche nei nostri tempi appare innovativa”.
L’autrice del saggio su Nitti e la complessa trattativa di pace, Francesca Canale Cama, ha ricordato che “al cuore della ricerca è stato l’intento di cogliere le influenze e le resistenze che la storia del ‘900 ha espresso nei confronti della coraggiosa visione dell’Europa e della pace che ebbe Nitti, subentrato a Vittorio Emanuele Orlando nelle trattative della pace dalla parte dei “vincitori” senza volere imporre la logica dei vincitori e vinti, ma cercando di immaginare le ragioni di una futura complessa stabilità. Il coinvolgimento nel perimetro di quella visione ha riguardato dossier aperti tuttora, come Turchia, Siria, Palestina, compresa la questione del diritto della comunità ebraica ad una forma di entità culturale”.
La videoregistrazione di RadioRadicale grazie a cui gli interventi dei relatori sono integralmente disponibili in rete, è nel sito dell’emittente al seguente link: https://www.radioradicale.it/…/trattare-la-pace…
