Il contributo di Carlo Tognoli alla politica milanese. Programma del memorial promosso dalla Fondazione Anna Kuliscioff a un anno dalla scomparsa.

“Fondazione Anna Kuliscioff” – Lunedi 7 marzo 2022

Palazzo delle Stelline Corso Magenta 61

Dalle ore 14 alle ore 18.30

Convegno videoregistrato da Radio Radicale

https://www.radioradicale.it/scheda/662154/il-contributo-di-carlo-tognoli-alla-politica-milanese

PS – Radioradicale mi indica come presidente della Fondazione “Francesco Saverio Nitti”. Niente di male, per carità. Ma nell’occasione ho partecipato, a ragione di una lunga storia, come presidente (a Milano) della Fondazione “Paolo Grassi”.

Apertura

  • Saluto di Walter Galbusera
  • Introduce e coordina Stefano Rolando

Relazioni:

  • Maurizio Punzo                 Il percorso politico di Carlo Tognoli        
  • Jacopo Perazzoli              I programmi amministrativi da Greppi a Tognoli    
  • Marco Cuzzi                      Il 1956, l’anno della svolta 
  • Enrico Landoni                  La giunta di sinistra    
  • Bruno Pellegrino               Carlo Tognoli organizzatore culturale  
  • Pia Locatelli                       Da Milano a Bruxelles 

Testimonianze 

  • Riccardo Albertini, Roberto Biscardini, Barbara Bracco, Renzo Canciani, Stefania Craxi, Gianluigi Da Rold, Bianca Locatelli, Giorgio Goggi, Tomaso Greco, Daniela Mainini, Walter Marossi, Gianstefano Milani, Francesca Misiano,  Alfredo Mosini.        

Conclusioni

  • Ugo Finetti

Hanno partecipato all’incontro Dorina e Anna Tognoli, Maria Luisa Sangiorgio

L’introduzione di Stefano Rolando

Il 5 marzo 2021, all’età di 83 anni, Carlo Tognoli è morto a Milano, dimesso dall’ospedale in una fase cruenta della pandemia, dopo un decorso all’inizio per un banale incidente, poi contagiato e drammaticamente colpito dagli effetti di un virus allora sostanzialmente sconosciuto e senza strumenti attivi di contrasto e di interdizione. Una vittima, tra i milioni di cittadini del mondo che la modernizzazione della scienza ci permette di contare con relatività rispetto alla violenza della Spagnola di un secolo fa. Un figlio di questa città che ha perso in questo biennio anche figure di grande rilievo a cui va il nostro compianto.

Un figlio speciale di questa città, perché sindaco tra i più popolari della lunga età repubblicana, figura al tempo stesso di una società cresciuta con i sentimenti del municipalismo, ma anche dell’italianità, della europeità, dell’apertura al mondo intero. Per questo identificato come un simbolo di Milano città storica ma anche città globale. Socialista coerente, espressione di un cursus honorum fatto di dedizione, responsabilità, grande identificazione con il tessuto sociale del territorio.

Grazie a Walter Galbusera che ha introdotto questo “memorial” e grazie alla Fondazione Kuliscioff che ha inteso dare un contributo della famiglia socialista milanese al ricordo di Carlo che ha trovato un pluralismo di riconoscenza e di memoria e che Dorina, Anna e Filippo hanno accolto con la stessa commozione di noi, suoi amici, suoi compagni, suoi concittadini.

Nel giorno della sua scomparsa Sergio Mattarella lo ha raccontato come “un figlio importante della cultura riformista della città destinato a restare – parole del presidente – nel patrimonio comune di Milano e del Paese”.

Beppe Sala, sindaco in carica, lo ha ringraziato a nome dei milanesi per “la lezione di dignità e coraggio che ha testimoniato nella sua vita”.

L’arcivescovo di Milano lo ha ricordato perché “capace, illuminato e dotato di grande empatia”.

Andrèe Shammah nella sua poesia recitata nella camera ardente lo ha raccontato “nascosto ora nella stanza accanto”, destinato a vivere insieme a tutti noi che gli siamo sopravvissuti.

Eccoci, allora, nella sua stanza accanto, dopo un anno. A Milano, in un posto a lui caro, tra tanti di cui lui aveva il numero di telefono, che interpellava con abitudine, che hanno scambiato con lui almeno mezzo secolo di pensieri e di parole nel cantiere della vita in cui pubblico e privato rispondono a codici di valore che sono stati generati e difesi anche in mezzo a sofferenze.

Per introdurlo con lo spirito delle testimonianze dirette che caratterizzano questo nostro incontro, limito a pochi spunti i tanti ricordi personali che scorrono per quaranta anni.

L’alfa e l’omega sono questi due episodi:

  • 1986 a Palazzo Marino, tra i miei primi ritorni nella mia città dopo la chiamata a Palazzo come direttore generale nel 1985 (segue ricordo).
  • Nelle giornate di Natale del 2020 ai tavolini della Coloniale a due passi di casa mia, come tante volte negli ultimi anni, accanto a sobrio, naturale “Ciao Sindaco” di cittadini giovani e anziani, uomini e donne, a cui Carlo replicava con lo stesso sorriso conscio di una corrispondenza senza enfasi, senza cerimonie.

Negli anni di mezzo limito gli spunti ai suoi rapporti con tre figure:

  • Nei primi anni ’80, Sandro Pertini, presidente della Repubblica (segue ricordo).
  • Nel 2011, il giorno dell’elezione a sindaco di Giuliano Pisapia (segue ricordo).
  • Nel 2017 in occasione dell’iniziativa della Fondazione Paolo Grassi (che ora presiedo) per i 70 anni della fondazione del Piccolo Teatro (segue ricordo).

Ne parlano ora relatori e testimoni. Il tempo è programmato per svolgere con serenità i nostri lavori.

I relatori trattano ciascuno un tema ampio di riferimento, su cui si sono preparati.

I testimoni, figure specialmente importanti nella sua vita, si soffermano su una storia, un evento, una significatività.

Non c’è persona migliore di Ugo Finetti per raccogliere insieme, alla fine, i nostri sentimenti ma – conoscendolo bene – anche le nostre razionalità civili e politiche nello svolgere questo importante memorial.

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