Il candidato del centrosinistra per la presidenza della Regione Lombardia Pierfrancesco Majorino, risponde oggi a domande non felpate di Carmelo Caruso sul quotidiano Il Foglio.
Per sostenere che non è dogmatico, non è rancoroso, sta nello spirito generazionale che anima l’iniziativa della Shlein e che proverà a disegnare sul “sociale” l’argomento di allargamento del voto al CS “largo” in cui possa convergere il voto di M5S (che tuttavia in Lombardia ha numeri da partito di opinione).
Culturalmente riesce a ricordare che si è formato sui libri di Vittorio Foa (percorso storico dagli azionisti, ai socialisti, agli indipendenti di sinistra).
Poi la chiusa:
“Cosa sta leggendo? “Glocal a Confronto. È un libro formidabile di Piero Bassetti e Stefano Rolando. Sto anche scrivendo”. E cosa? “Un romanzo”. Meglio la Lombardia o la pubblicazione? “Pubblicare un romanzo dopo aver conquistato la Lombardia”.

Qualunque aggettivo si voglia dare a quel libro-intervista, che ha fatto di Piero Bassetti la prima voce in campo della comunità milanese/lombarda nel primo anno della pandemia capace di cogliere i nessi lontani della pandemia nel passato e nel futuro, come si può immaginare riguarda soprattutto lui, magari sollecitato da argomenti sfidanti.
Ma non sarà certo lui a segnalare all’elettorato interessato a questo spunto una fonte dell’aggiornamento civile che Il giornalista del Foglio ha fatto emergere nel tratteggiare l’intervistato, dunque dagli anni ruggenti di Vittorio Foa ad ora.
Per l’affetto che mi lega al presidente-fondatore della Regione Lombardia, con il quale nel 2011 abbiamo creato le condizioni partecipative di una componente della borghesia progressista milanese per il swich off da Letizia Moratti a Giuliano Pisapia, mi permetto allora di farlo io.