Lettere dalla Merica – n. 5/2022 – Huntsville (Alabama). L’America va verso oriente.

di Paolo Giacomoni

Natale 2022 – Negli ultimi anni, la cittadina di Huntsville, Alabama, già sede della NASA e dell’Arsenale militare, ha visto un aumento del 20 % dei suoi abitanti e un aumento del 50% del prezzo delle case e degli affitti.

Questo rapido incremento, dovuto allo sviluppo della biotech e dell’informatica e soprattutto alla recente costruzione di strutture industriali di giganti come Boeing e Toyota, è senz’altro un’indicazione della buona salute dell’economia americana, ma è anche l’indicazione di qualcosa di più.

È forse l’ultima tappa dell’espansione geografica americana.

Dopo lo sviluppo industriale della rust belt (Pennsylvania, Michigan, Ohio…) e lo sviluppo agricolo della corn belt (Indiana, Illinois, Iowa, Kansas…) e lo sviluppo delle tecnologie leggere aerospaziali e computeristica della west coast (Washington, California del nord, Colorado…), l’espansione è rimbalzata verso oriente, con lo sviluppo accademico della sun belt (California del sud, Arizona, Texas…) ed uno sprint finale industriale e tecnologico nella Bible belt (Texas, Alabama…).

Come dire che l’idea di base della vita americana, “se non ti va bene qui, vai più in là” finisce col perdere senso. E che per realizzare l’american dream, anzichè “andare più in là” bisognerà mettersi a “lavorare qui“, e capire che una parte dell’american dream potrà essere realizzata lavorando insieme per la conquista dei diritti sociali.

In modi diversi, Biden e Sanders già operano in tal senso. Mentre i radical chic della sinistra liberal, tutti intenti nella legittima richiesta di punire Trump per le sue malefatte, sembrano comportarsi come quelli a cui Jannacci aveva dedicato la sua canzone su Prete Liprando: quelli che, pur essendo testimoni di fatti importanti nella storia, neanche se ne accorgono.

Hntsville (Alabama) – Downtown

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