Congedi. Elena Marinucci (L’Aquila, 18 agosto 1928 – Roma, 31 marzo 2023)

Pur nella sua età importante, ma con una prolungata grande vitalità, la scomparsa di Elena Marinucci ha trovato unanime affetto e riconoscenza in chi l’ha conosciuta e seguita nella sua lunga esperienza di parlamentare, europarlamentare e per quattro volte sottosegretario di Stato alla Sanità, nonché per la sua storia battagliera e innovativa nel Partito Socialista Italiano e nel quadro delle istituzioni create dai riformisti per la parità di genere in Italia e in Europa.

Tanti hanno avuto a cuore il ricordo di queste diverse sue ferme, serene, proficue esperienze.

Io non posso non ricordare il legame indelebile tra di noi maturato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri nella sua importante e fondante presidenza della “Commissione nazionale per la realizzazione della parità tra Uomo e Donna presso la Presidenza del Consiglio“,  costituita il 12 giugno del 1984 dal governo presieduto da Bettino Craxi e composta da 30 donne, commissione presieduta da Elena Marinucci fino al 1987, il cui scopo fu  quello di adeguare la legislazione vigente ai principi della parità di genere. In particolare, nel giugno del 1988 la Direzione generale dell’Informazione e dell’Editoria promosse la realizzazione editoriale dei due corposissimi volumi (quattromila pagine) di “Donne e diritto – Due secoli di legislazione – 1796-1986” che ha avuto nella Commissione Nazionale per la realizzazione della parità tra uomo e donna, presieduta da Elena Marinucci (a cura di Agata Alma Cappiello, Elena Marinucci, Giacomo F. Rech e Laura Remiddi) il fulcro progettuale ed elaborativo, edita  con la prefazione di Elena Marinucci e una nota introduttiva di Paolo Ungari allora presidente della Commissione per i diritti umani della Presidenza del Consiglio.

Le prime parole della prefazione di Elena Marinucci sono state: “La storia dei diritti delle donne è la storia di una civiltà. Ripercorrerla consente di recuperare le ragioni di una indignazione che non potrà spegnersi fino a quando non sarà rimossa l’ultima discriminazione”.

Un’opera che abbiamo seguito passo a passo, dal 1986 al 1988, con Elena Marinucci e Agata Alma Cappiello, con uno dei piani di diffusione più accurati e dettagliati dell’esperienza editoriale istituzionale di quel periodo.

Mi associo al cordoglio di tanti che l’hanno ricordata, inviando un pensiero affettuoso a sua figlia Serenella e alla famiglia tutta.

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