A pagina 162 del libro-intervista è scritto:
“La proposta che arrivò inaspettatamente all’inizio del 1997 dal presidente del Consiglio regionale della Lombardia Giancarlo Morandi (credo su suggerimento di Vittorio Moccagatta) era di coordinare il team dei direttori generali del Consiglio regionale, organo delicato e importante, ma schiacciato dal super-potere della giunta regionale (la seconda a guida di Roberto Formigoni) dunque connesso anche a una riorganizzazione funzionale a maggiore equilibrio di poteri. Argomento che si rivelerà valido per la riorganizzazione, poco valido per il riequilibrio. Il mio ruolo, senza etichette politiche e quindi da indipendente, era sostenuto dal presidente Morandi (Forza Italia, storia pregressa liberale) e dalla vice presidente Marilena Adamo (PD, di tradizione comunista ambrosiana). Il periodo 1997-1999 fu di realizzazioni, di trasformazioni, di riconoscimenti. Possibilità di sviluppo di iniziativa contando sulla ricerca degli atenei lombardi (grazie al ruolo del presidente dell’IReR, il prof. Adriano de Maio), convegnistica di qualità, ampliamento delle competenze nell’area relazionale e nell’ambito delle funzioni di controllo e di impatto della legislazione. Tra le cose più “visibili” realizzai una serie di convegni con il sistema universitario regionale su temi rilevanti per il processo legislativo, avviando con l’editore Guerini una serie editoriale di studi e ricerche per la legislazione che significò quaranta pubblicazioni in poco più di quattro anni. La struttura amministrativa mi riconosceva le pregresse esperienze come funzionali (malgrado le diversità tra esecutivo e legislativo) e sentendo i cambiamenti che stavano per prodursi mi teneva anche stretto per non ritrovarsi con capi inventati da una politica di terz’ordine che già scalpitava. Il Consiglio regionale è fatto di eletti con radicamenti territoriali veri. E anche molte di queste esperienze valevano la pena di essere seguite perché in quei territori si sviluppavano trasformazioni di cui avevo cognizione macro ma che visti in chiave dettagliata insegnavano molte cose. Difficile comunicare un’assemblea legislativa. Non impossibile trovare nessi di iniziativa tra società e istituzioni in un periodo in cui la mutua inclinazione non si era ancora spezzata”.
PS – Con la legislatura successiva (Attilio Fontana presidente del Consiglio regionale) presi la decisione di optare per la cattedra universitaria di ruolo acquisita per concorso alla Facoltà di Economia di Ca’ Foscari nell’aprile del 2001, accogliendo – dal settembre – la chiamata in servizio dall’Università IULM di Milano. Nel libro-intervista sono raccontate le ragioni e le modalità di questa scelta.
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