Riequilibrio del sistema comunicativo euromediterraneo sulle migrazioni. Conferenza a Tunisi

Tunisi, 18 e 19 settembre 2018

Questa mattina l’ avvio della conferenza euromediterranea su migrazioni e comunicazione: “Portare chiarezza nella complessità”.
Questo il Link del programma: http://stefanorolando.it/?p=1412

Hanno aperto i lavori Adel Jarboui, segretario di Stato alle Migrazioni del governo tunisino; Michael Spindelegger, direttore generale ICMPD è già ministro degli Esteri dell’Austria; Sophie Van Haerwerbeke, capo delegazione UE in Tunisia; Stefano Rolando, presidente del Club di Venezia (con segretariato permanete presso il Consiglio UE). Il ministro degli Esteri della Tunisia presiederà la serata dedicata a Cartagine al Premio giornalistico mediterraneo in materia migratoria.


La conferenza ha scopo ricognitivo, divulgativo ma anche di capacity building.
Cerca cioè di consolidare le reti di scambio che riguardano tre filiere.

Quella mediatica.

ICMPD, l’ organizzazione sostenuta da UE che ha promosso con efficacia la conferenza di Tunisi, di cui è direttore generale Michele Spindelegger, ex-ministro degli Esteri austriaco, PPE, sta – parallelamente a questa conferenza, in sale attigue – gestendo anche un progetto formativo per i giornalisti dell’area mediterranea in materia migratoria e ha presentato un rapporto moderno e di livello sulle attitudini del sistema mediatico dell’area circa i processi migratori, a cui per la parte italiana (18 paesi coinvolti) ha collaborato Anna Masera della Stampa e docente all’Universita’ di Torino). Nella serata del 18 settembre all’Acropolium di Cartagine la cerimonia del Migration Media Award (MMA) che può diventare un sollecitatore di buone pratiche giornalistiche.

 

Quella istituzionale.

Club of Venice ha accolto la proposta tunisina di rappresentare l’ esperienza comunicativa delle rete europea dei paesi membri e delle stesse istituzioni della UE, di difficile sintesi ( cause note divergenze in Europa sulla materia) ma che, vedendo le esperienza concrete, si muove nel quadro di valori condivisi abbastanza solidi (ne hanno fatto riferimento in apertura sia Stefano Rolando che Vincenzo Le Voci, presidente e segretario generale di questo network). Testimonianze interessanti anche di parte greca (con un toccante e realistico documentario), di parte spagnola e maltese. A Tunisi si affacciano anche le voci della comunicazione istituzionale dei paesi mediterranei nordafricani e, pur nel quadro di una evoluzione ancora difficile della “funzione”, questo sforzo ( anche di collaborazione) e’ materia di intese e consolidamenti che saranno importanti. Tanti i dati sul tavolo. Per esempio: nel 2017 contati 258 milioni di migranti nel mondo, il 3,4% della popolazione planetaria, che oggi contribuiscono al 10% del PIL del mondo.

 

Quella delle organizzazioni specialistiche, dei centri di studi e ricerca, delle associazioni ng.

Sono in questa fase le fonti di maggiori analisi e maggiori valutazioni sulle attitudini delle due principali voci in campo: la politica e i media. Ampia, ad esempio, l’analisi fatta da James Dennison a nome dell’Osservatorio sulle Attitudini Pubbliche in materia migratoria dell’Università Europea di Firenze (circoleranno i dati). Naturalmente imprescindibile e’ il trattamento della materia da parte dell’OIM-Organizzazione Mondiale per le Migrazioni che opera sotto l’egida dell’ONU. Partecipa ai lavori l’italiana Paola Pace, radicata in Tunisia. Molto utile il suo intervento per la riclassificazione delle categorie del vocabolario con cui le narrazioni giornalistiche e politiche spesso ripetono formule che non corrispondono all’evoluzione della realtà: clandestini, migranti economici (termine che non esiste nell’inquadramento internazionale), regolari, non regolari, eccetera. FIno a riguardare forme abusive e ruolo di soggetti criminali, di cui in questa conferenza di parla senza ritrosia.

 

Questo l’impianto della prima giornata che vede anche l’analisi di un caso di studio (riguardante proprio la Tunisia) e in cui si comincia a discutere le evidenze attuali dei policy makers e nel pomeriggio il ruolo crescente della rete (socialmedia e blog).

Ecco la foto di gruppo dei partecipanti tratta alla fine della prima sessione.

 

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