Milano 20 ottobre 2018 – Presentato oggi al Festival della Crescita a Milano l’Osservatorio sulla comunicazione pubblica, il public branding e la trasformazione digitale costituito a luglio presso l’Università IULM di Milano.
In dialogo Francesco Morace (presidente di Future Lab e direttore del Festival della Crescita) e Stefano Rolando (professore di “Teoria e tecniche della comunicazione pubblica” all’Università IULM di Milano e direttore scientifico dell’Osservatorio). |
I punti dell’esposizione
La notizia
L’ Università IULM di Milano – raccogliendo trentennali esperienze e con un ampio Comitato tecnico-scientifico – promuove un Osservatorio permanente sulla comunicazione pubblica, il public branding e la trasformazione digitale.
Spunto di riflessione e di riorganizzazione operativa è stata la pubblicazione nel 2018 di un libro-intervista con titolo dedicato a un quesito non solo tecnico-legislativo, ma anche etico e civile: “Il dilemma del re dell’Epiro – Vinta o persa la guerra della comunicazione pubblica in Italia?”[1]
Molti altri sono gli scritti recenti e i rapporti di ricerca alle spalle per ridefinire contesto, perimetro e socialità di una disciplina che è anche funzione istituzionale (che si sommano a molti lavori pubblicati da colleghi membri del Comitato).
Punto di partenza
Il bilancio di una riforma (arrivata tardi). Dalla legge 241 (1990) alla legge 150 (2000) al rapporto oggi tra organizzazione, qualità sociale e professionale e cultura del servizio in Italia e in Europa.
Questo bilancio richiede oggi un luogo di valutazione puntuale – di fatti, eventi, processi – con sguardo locale, nazionale, europeo e internazionale.
E’ interessante che a Milano si ampli il novero degli Osservatori universitari collocati nel nuovo filone del Public Engagement e dedicati al miglioramento della funzionalità del quadro istituzionale e della P.A.
Obiettivi strategici dell’Osservatorio
- Contro l’esclusione sociale (accompagnamento e spiegazione civile / regole e servizi / accesso e trasparenza / lotta all’analfabetismo di ritorno).
- Contro la propaganda (il rapporto tra statistica e percezione / il rendiconto dell’azione di governo vs. la manipolazione suggestiva).
- Per dare contesto e radici alla cultura del marketing territoriale (nel quadro di radici identitarie e nella sostenibilità ambientale).
Da qui, dopo 25 anni di insegnamento e di ricerca applicata in IULM della materia (sguardo da Milano: più territorio, più relazione con tessuto economico-produttivo, più attenzione a dinamiche partecipative, più incidenza dei processi digitali), la creazione di un Osservatorio permanente sulle trasformazioni e le prospettive sia disciplinari che applicative [2] operante nella ricerca applicata, nel monitoraggio, sulla trasformazione delle funzioni didattico-formative, nella collaborazione alla formazione delle policies.
Da qui anche l’organizzazione di un presidio attivo di insegnamento, ricerca e dialogo pubblico a cui aderiscono un Comitato tecnico (operatori) e un Comitato scientifico (docenti) – a dimensione nazionale e internazionale.
I tre filoni principali di approccio al tema
La cultura della spiegazione civile [3]
- Sulle regole
- Sui diritti/doveri e nei processi di coesistenza e di integrazione (dal 2015 sviluppo del «Progetto Comunicazione e migrazioni»)
- Sull’accesso ai servizi e alle prestazioni
- Sul patrimonio dei dati pubblici
- Sui vincoli e le opportunità dell’appartenenza europea
La cultura della certezza del diritto
- Servizio / non propaganda
- Statistica / non solo percezione
- Pluralismo delle fonti
- Libertà di informazione
- Sviluppo della agorà pubblico/privato e istituzionale/sociale
La cultura legata all’identità competitiva per l’attrattività
- Presidio alla comprensione (fonti, narrazioni, patrimonio simbolico) dell’evoluzione identitaria
- Presidio agli sviluppi delle evoluzioni narrative (largamente di parte sociale e creativa)
- Riconnessione rapporti tra stakeholders e centri di studio e ricerca (equilibrio delle voci in campo)
- Modelli di relazione possibili: City School (Comune di Milano- Direzione Periferie)
- Presidio all’analisi e al controllo della reputazione
- Orientamento alla cultura della valutazione
Principali emergenze
- Distinzione e dialettica tra comunicazione politica e istituzionale
- Distinzione e dialettica tra comunicazione istituzionale e sociale
- Rafforzamento delle dinamiche territoriali e di autonomia
- Orientamenti al contrasto alle fake-news
- Investimenti (offerta e fruizioni) nella trasformazione digitale
Due citazioni
- «Il linguaggio pubblico moderno è diventato stantio, pretenzioso, fumoso e vago. L’effetto è quello di anestetizzare parte del cervello del lettore, rendendo difficile o impossibile un pensiero coerente”
Mark Thompson
giornalista laureato a Oxford, per trent’anni alla BBC (alla fine come direttore generale) e da ultimo amministratore delegato del New York Times, autore di La fine del dibattito pubblico – Come la retorica sta distruggendo la lingua della democrazia (Feltrinelli, 2017)
- “Per troppi di noi è diventato più sicuro ritirarsi nelle proprie bolle (…), circondati da persone che ci assomigliano e che condividono la nostra medesima visione politica e non sfidano mai le nostre posizioni (…). E diventiamo progressivamente tanto sicuri nelle nostre bolle, che finiamo con l’accettare solo quelle informazioni, vere o false che siano, che si adattano alle nostre opinioni, invece di basare le nostre opinioni sulle prove che ci sono là fuori”.
Barack Obama, 2016
[1] Dialogo tra Stefano Rolando e Stefano Sepe, pubblicato da ES-Editoriale Scientifica, 2018
[2] Approvato da Dipartimento IULM di Business, Law, Economics, and Consumer Behavior diretto dal prof. Luca Barbarito; il 2.7.2018 e ratificato da Senato Accademico IULM il 6.7.2018
[3] https://www.facebook.com/notes/rivista-italiana-di-comunicazione-pubblica/oggi-ricorrenza-dell8-settembre-occasione-per-parlare-della-cultura-civile-della/2145706818781330/