https://critlib.it/appuntamenti/presentazione-del-libro-di-stefano-rolando-post-azionismo/
Presentazione del libro di Stefano Rolando Post-Azionismo
12 Marzo 2019 | h 6:30 pm – 8:30 pm
Il Cantiere delle Ragioni progetto culturale promosso dal Partitodiazione
invita alla presentazione del libro di
Stefano Rolando
Post-Azionismo
Scritti civili nell’anno dell’attacco alla democrazia liberale
Prefazione di Emma Bonino
Editoriale scientifica, febbraio 2019
Martedì, 12 marzo 2019 alle ore 18.30
al Teatro dei Dioscuri al Quirinale
Via Piacenza, 1, 00184 Roma RM
intervengono con l’autore
Benedetto Della Vedova, Gianna Radiconcini, Gianfranco Spadaccia, Giancarlo Tartaglia, Giovanni Vetritto
Immagini del repertorio storico dell’Istituto Lucesaranno proposte in apertura e presentate da Andrea Lorusso Caputi
Quarta di copertina
Le culture politiche liberaldemocratica e liberalsocialista – sintetizzate nell’espressione LIB-LAB – possono ancora dare, in Italia e in Europa, risposte di metodo e di merito alla crisi della stessa democrazia. Meglio se liberate dai conflitti interni che nel ‘900 hanno reso fragile questo ambito della politica. Al punto tale che esse sono state interrotte o comunque marginalizzate. Si è provato a lavorare sulla cornice comune di quei valori – politici, civili, culturali – risalendo ad eredità di anni difficili e gloriosi (resistenza, liberazione, costituente) coscienti dei grandi cambiamenti intervenuti. Il riferimento post-azionista è diventato così stimolo e allusione morale, per riconnettere storie d’Italia e d’Europa con radici comuni e sviluppi importanti di alcune virtù collettive. In questo impegno vi è anche l’idea del primato etico-politico del rilancio e della rigenerazione dell’Europa. Che, per contrastare nazionalismi e populismi insorgenti, deve riprendere con fierezza la prospettiva federalista, quella che l’azionismo italiano immaginava mentre infuriava la catastrofe della guerra mondiale. Questo libro interpreta l’esigenza di un diritto di proposta da rivolgere a un elettorato italiano di ogni età, che diffida di luoghi comuni e di pura emotività. E che chiede argomenti nel rapporto tra storia e futuro. Rifarsi ad una tradizione di valori aiuta a progettare l’idea di una “miglior politica”, meno piegata su di sé e sulla propaganda e più rivolta ad affrontare responsabilmente la riforma sociale. Perché la società esprime oggi il 47% di analfabetismo di ritorno e ha tra i giovani un tasso pericolosamente alto di non distinzione tra “vero e falso”. Senza confini e senza adeguate contromisure si sta producendo una dilagante domanda di “peggior politica”. Anche se è vero che la “peggior politica” ci obbliga a ripensare errori commessi e a riprogettare nuove frontiere.
Stefano Rolando, professore universitario in IULM a Milano dove dirige l’Osservatorio sulla comunicazione pubblica, il public branding e la trasformazione digitale, già manager in istituzioni e imprese (Presidenza del Consiglio dei Ministri, Consiglio regionale Lombardia, Rai, Istituto Luce, Olivetti). A vent’anni è segretario dei giovani repubblicani milanesi, aderisce al Partito Socialista a trent’anni e partecipa alla trasformazione del corso riformista da metà degli anni 70 a metà degli anni 80. Poi a lungo fuori da appartenenze. Riprende diritto di parola e di iniziativa politica negli ultimi dieci anni, nell’ambito del civismo progressista a Milano e in Lombardia, mantenendo una trentennale partecipazione alla storica rivista socialista Mondoperaio e partecipando come indipendente all’iniziativa politica radicale. Negli ultimi due anni ha coordinato l’esperienza di un cantiere post-azionista, a cui fanno riferimento gli scritti qui raccolti. A fine 2018 è stato chiamato a far parte degli organi direttivi di Più Europa. Ha avuto alte onorificenze della Repubblica motu proprio dei presidenti Sandro Pertini e Carlo Azeglio Ciampi. Molti scritti negli ambiti disciplinari (media, comunicazioni e public branding) e in materia di storia, politica e identità.