La fiducia degli italiani per istituzioni e “soggetti pubblici”.

FB 23.12.2019

L’indagine di fine anno, che misura da tempo il rapporto di fiducia dei cittadini italiani nei confronti di ciò che i cittadini stessi considerano “ambito istituzionale” (quindi sistema delle istituzioni vero e proprio, ma anche soggetti con ruolo pubblico come Chiesa, Associazioni imprenditoriali , Sindacati e Banche), realizzata da Demos per Repubblica, è pubblicata questa mattina a pagina 2 e 3 del quotidiano che intitola “Lo Stato non convince. Tornano l’impegno e la voglia di piazza“.

Come sempre i dati segnano chiaroscuro e criticità. Criticità che il commento finale (a cura di Fabio Bordignon e Alice Securo) esprime in questa sintesi: “Una democrazia sotto stress dove i partiti non piacciono“.

Attorno ai movimenti di nuova partecipazione “di piazza” le Sardine ottengono il dato del 45% tra presenze e consenso, mentre la mobilitazione giovanile per l’ambiente ottiene (nelle due voci) addirittura il 76%.

La tabella dei 15 soggetti indagati – comparata in un trend decennale – vede in testa le Forze dell’Ordine (73%); seguita dal Papa (66%, che sul confronto decennale perde 15 punti, ma ne guadagna 9 dal 2017); dal Presidente della Repubblica (55%, – 15 punti nel decennio).
Nel quadro di fiducia maggioritaria resta – per fortuna con una certa stabilità – la Scuola (54%).
Vi è poi una fascia di soggetti che ha una quota di fiducia non marginale, ma sostanzialmente limitata a un terzo dei cittadini (la Chiesa al 36%, perdendo 15 punti nel decennio; il Comune al 38%, perde 6 punti nel decennio; la Magistratura 36%, ne perde 5; l’Unione Europea 34%, ne perde ben 15 in dieci anni ma ne guadagna 1 dall’anno scorso) e infine la Regione che si conferma al 30% (perdendo 5 punti nel decennio).

La terza fascia della tabella è costituita da Associazioni imprenditoriali (24%) e sindacati (23%), più o meno stabili.

La quarta fascia – qui sono note e costanti le criticità – comprende l’intero quadro del nostro ordinamento costituzionale: lo Stato è al 22% (meno 11 punti nel decennio), il Parlamento è al 15% (meno 3 nel decennio), i partiti stabilmente al 9%.

Con stabilità nel decennio (ma perdendo due punti nell’ultimo anno) le Banche (19%).

Il commento di Ilvo Diamanti mantiene il profilo di allarme istituzionale, pur segnalando il fortissimo ingresso nella consapevolezza della “domanda” sociale attorno alle questioni ambientali e climatiche. E in particolare richiama l’attenzione su due tabelle che completano la pagina: la domanda di “un leader forte che guidi il Paese” vede il 41% contro, ma il 55% a favore; l’idea che la democrazia sia comunque il “modello preferibile” vede il 67% a favore, ma – nel complesso – l’espressione “autoritario” non è respinta dal 33% degli italiani.

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