Fatico a pensare e a parlare riguardo alla tragedia che oggi ha posto fine alla vita di un amico di lungo corso, come Antonio Catricalà. Si capiranno le ragioni. Intanto un’intelligenza brillante al servizio di un’idea moderna e più giusta delle nostre istituzioni e delle nostre amministrazioni, ma anche la felicità di un padre di famiglia, anche la cordialità generosa di un amico, compiono il loro ciclo. Per Diana e le due amate figlie una giornata catastrofica. Per tanti che negli anni hanno scambiato con Antonio conoscenze, opinioni e progetti una grave perdita.
Del mio scambio con lui ritrovo un frammento di un lungo colloquio in pubblico, del 2008, a Forum PA, con l’allora presidente dell’Antitrust, per parlare di cultura della concorrenza. Un frammento che il mio Master universitario aveva stralciato dal lungo video per proporre agli studenti “uomini con la testa” nel parlare di sistema pubblico. Ponderava, poi l’opinione era netta.
Sono sconcertato circa l’evento. Ma qualunque sarà l’acclarata ragione di questa tragedia, la mia memoria conserverà il pensiero della sua razionale passione per un Paese migliore.