Congedi. Guglielmo Epifani (24 marzo 1950-7 giugno 2021)

Per capire lui e per capire i tempi, quando assunsi a Palazzo Chigi l’incarico di direttore generale dell’informazione e dell’editoria (1985), tra le prime telefonate e i primi incontri, di ampia ricognizione, ci fu Guglielmo Epifani. Allora segretario generale aggiunto dei Poligrafici in CGIL. Fossero tutti così – si aggiunga la sua laurea in Filosofia alla Sapienza – gli incontri cosiddetti “sindacali”! Sintonie sui cambiamenti, visione di un sistema del lavoro e dell’economia in cui era meglio mettere in soffitta quel che sapevamo e provare a guardare avanti. Fu così con Guglielmo la prima volta. Lo fu tante altre volte nella nostra vita, quasi coetanei. Un giorno lo invitai (sarà stato il 2007 o il 2008, comunque era l’anno del centenario del sindacato italiano) – lui era il segretario generale della CGIL – in Università IULM a Milano a parlare agli studenti per due ore del “quadratino rosso” simbolo del quel sindacato. Solo di quello, per due ore. Qui serve dire che la sua laurea in filosofia la prese con una tesi su Anna Kulisciof. Ne piango sinceramente la scomparsa, immatura e ingiusta.Sento il calore di tante parole e tanti pensieri. Nella nostra vita il maggiore dei patrimoni possibili.

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