A seguito della assemblea plenaria del CdV del 2 e 3 dicembre 2021 a Venezia
Anche per questa fine d’anno – il 35° dalla costituzione del Club of Venice – è stato fatto il miracolo di repertoriare le cose più significative dell’ultimo quinquennio in un dossier, che anche quest’anno ho avuto l’onore di introdurre, che si deve al contributo tecnico-organizzativo del Servizio per le attività informative istituzionali della Cancelleria del Primo ministro del governo belga (diretto da Arlin Bagdat) e alla dedizione di Philippe Caroyez e di Vincenzo Le Voci (che del CdV è segretario generale).
Si è così consolidato lo scaffale storico che permette di disporre dei tratti essenziali (fatti, commenti, immagini) che hanno accompagnato 35 anni di vicende di connessione professionale e per molti aspetti anche istituzionale che, nella sua informalità, rappresenta una importantissima vicenda di avvicinamento inter-statuale in rapporto con tutte le istituzioni europee in una materia segnata da forte gelosia nazionale (la comunicazione pubblica) trattata con libertà narrativa, espositiva, emulativa e sinergica.
Ora ci vorrebbe una (o più) istituzione universitaria o di ricerca che, a partire da questi primi cinque dossier

quello del primo decennale, caduto nel 1996

quello del ventennale, caduto nel 2006

quello del venticinquennale, caduto nel 2011

quello del trentennale, caduto nel 2016

e quello ora del trentacinquennale consegnato ai partecipanti della sessione plenaria svolta a Palazzo Franchetti a Venezia il 2 e il 3 dicembre 2021 per svolgere un lavoro prezioso magari con un contributo per questa operazione deliberato dalle istituzioni UE . Digitalizzare questi cinque dossier, aggiungere i materiali di documentazione tuttora disponibili e le testimonianze tuttora reperibili, e arrivare a produrre un “data base” a disposizione di tutti gli operatori, tutte le associazioni, tutti i centri di formazione e tutte le istituzioni interessate.
Da parte mia comincio a lavorare sui faldoni di documenti cartacei per cercare di selezionare le cose tuttora più interessanti.