


Iniziativa di Associazione e Fondazione “Francesco Saverio Nitti” – Comune di Melfi, Sala consiliare Nitti-Bovet, sabato 26 febbraio 2022.
Stefano Rolando (presidente della Fondazione Nitti) – Intervento introduttivo
Torniamo, nell’incontro di oggi in presenza, sulla figura di Manlio Rossi Doria (1905-1988) – nella rivisitazione di pagine di storia che riguardano il Mezzogiorno, le radici morali e civili di una cultura di progresso e di riforma, spesso in vario modo la città di Melfi e comunque la Basilicata – dopo avere ricordato alcuni fa, con la partecipazione dei suoi figli Marco e Anna, il periodo di confino proprio a Melfi, dopo anni di carcere subiti dall’illustre economista agrario e futuro parlamentare della Repubblica per il suo strenuo antifascismo.
Questa volta al centro della riflessione vi è proprio la sua vita dedicata alla politica e alla riforma agraria (tra l’altro come senatore socialista anche nella veste di presidente della Commissione Agricoltura del Senato).
Ciò grazie alla presenza e alla testimonianza del professor Guido Fabiani, già rettore dell’Università Roma 3 a sua volta economista di formazione agraria, che ha accettato di rispondere alle domande degli studenti delle magistrali di Storia di Unibas guidati dal prof. Donato Verrastro tese a ricostruire il percorso scientifico e politico di Rossi Doria (in gioventù comunista, azionista durante la guerra e la lotta antifascista e socialista nel tempo della democrazia repubblicana).
Rossi Doria fu sempre critico delle condizioni di arretramento della condizione agricola del Sud ma anche, alla fine della sua vita, cosciente dei progressi e delle trasformazioni positive che nel corso del ‘900 si erano attuate. Il che restituisce alle politiche che l’Italia democratica ha posto in essere una memoria attiva con la sua componente di riconoscenza.
Parlando di Manlio Rossi Doria c’è un tema – che desidero sottolineare – della centralità culturale, educativa, di ricerca e di spirito di rinnovamento che riguarda Napoli e le sue università.
Questa cosa si riferisce anche alla personalità del nostro ospite, il prof. Guido Fabiani, napoletano laureato in Scienze Agrarie alla Federico II e con sguardo costante alle condizioni del sistema economico e sociale dell’agricoltura meridionale. Tema – mi fa piacere ricordare anche questo riferimento – squisitamente nittiano. Perché riferito alla famosa esperienza di Francesco Saverio Nitti, già deputato, di autore, nell’inchiesta parlamentare guidata da Zanardelli, della grande rilevazione sulle condizioni dei contadini della Basilicata e della Calabria del 1910.
Ricordo qui che il testo di riferimento su cui hanno lavorato gli studenti per formulare le domande è Riforma agraria e azione meridionalista, di Manlio Rossi Doria, che è stato ripubblicato nel 2003 a cura della Associazione Studi e ricerche “Manlio Rossi Doria” nel 2003 con la prefazione di Guido Fabiani.
Ma desidero al tempo stesso ricordare il rilievo di due testi dello stesso prof. Fabiani, scritti in epoche diverse, che sono di rilievo per chi volesse approfondire il tema sotteso nell’incontro di oggi. Uno è un “classico”, L’agricoltura in Italia tra sviluppo e crisi, edito dal Mulino nel 1987; l’altro è il recente Agricoltura Mondo. La storia contemporanea e gli scenari futuri, edito da Donzelli nel 2015.
Su Rossi Doria – la sua alta competenza, il suo rigore scientifico e civile, la sua reputazione internazionale (l’amicizia con Albert Hirschman ma anche il suo ruolo in Europa rispetto ai commissari italiani Altiero Spinelli e poi Antonio Giolitti) – insieme ad un percorso politico complesso, responsabile e con mutamenti avvenuti nel quadro di grandi e anche drammatici eventi del ‘900, anche oggi constatiamo l’importanza nella formazione dell’Italia moderna di una classe dirigente di cui oggi non possiamo assolutamente dimenticarci. Argomento che resta in prima fila nei temi della Fondazione Nitti per spronare l’accesso alla memoria anche a scopo di restituire parametri di elevazione nei nostri giovani.