L’assemblea plenaria “ di tradizione” – cioè quella autunnale in svolgimento fin dall’origine a Venezia – anche quest’anno ha avuto caratteristiche di analisi, armonizzazione e sviluppo di prospettive dei modelli organizzativi di comunicazione istituzionale in Europa. Quelli nazionali, quelli delle istituzioni europee e quelli impostati dalle agenzie (formative e consulenziali) che ormai completano il tavolo di riflessione del Club di Venezia. Questo ha riguardato in particolare la seconda giornata intitolata alle nuove forme di capacitybuilding con il traino sia di rappresentanti di paesi che stanno agendo in profondità sui cambiamenti (come UK e Olanda) sia di organizzazioni che investono molto sulle modalità di far crescere le competenze nel campo della comunicazione pubblica ( in particolare l’OCSE). Mentre la prima giornata ha avuto al centro l’ analisi delle trasformazioni attorno alle sollecitazioni prodotte dalle situazioni di crisi ( in particolare migrazioni, pandemia e salute, guerra in Ucraina) con molte testimonianze che segnalano che soprattutto la comunicazione di crisi e’ diventata la materia centrale della comunicazione istituzionale innovativa.
Da sinistra, Roberto Cicutto ( Biennale), Massimo Pronio (Commissione UE), Vincenzo Le Voci ( CdV e Consiglio UE), Stefano Rolando, Fiorenza Barazzoni ( Dip. Pol. Eu PCM), Roberto Spada (Parlamento UE), Paola Mar (Comune Venezia)
I lavori dell’assemblea del 36 anno di vita del CdV si sono svolti a Ca’ Giustinian, sede della Biennale di Venezia, con il saluto ai partecipanti del presidente Roberto Cicutto.
Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha inviato un lungo messaggio di apprezzamento e l’assessore al patrimonio culturale e ai rapporti con l’Università del Comune di Venezia Paola Mar ha partecipato ai lavori di apertura. Fiorenza Barazzoni ha aperto i lavori portando il saluto del Dipartimento per le Politiche europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri richiamando i temi centrali dell’agenda. Il presidente del Club di Venezia Stefano Rolando ha auspicato la razionalizzazione di tre ambiti che ruotano nelle interlocuzioni esterne dei partecipanti al Club (ormai attorno a cento operatori), cioè i rapporti con la comunicazione territoriale, i rapporti ( soprattutto su le tematiche delle crisi ) con le rappresentanze della comunicazione di impresa e la rete universitaria europea che si occupa della materia. Puntuale e articolata la relazione dell’amb. Marco Peronaci (in forza all’unita sicurezza e relazioni esterne UE) sulla problematica comunicativa all’interno dell’evoluzione della guerra di invasione russa in Ucraina. Il segretario generale Vincenzo Le Voci ha condotto i lavori, consentendo a più di quaranta partecipanti di contribuire ai confronti e annunciando la fitta agenda del 2023.
Una parte degli organismi rappresentati al tavolo delle discussioni
Il Canal Grande dalle finestre della Biennale a Ca’ Giustinian