
Articolo di Paolo Giacomoni
(1.5.2023) – Non rivelo nessun segreto se dico che negli USA l’assistenza sanitaria non è un servizio offerto dallo Stato. Ci sono molti sistemi di assicurazione pubblici e privati. Per i seniors arrivati alla pensione può scattare il Medicare che garantisce il pagamento di almeno l’80% delle cure ospedaliere e di ricovero in casa di cura, sconti sui farmaci, ticket moderatore per le visite da specialisti eccetera.
È un sistema sanitario costoso e arcaico, ben lontano dai principi socialdemocratici europei e canadesi. Ciononostante, fino a vent’anni or sono il pubblico aveva fiducia nei medici e nel sistema sanitario, e questa fiducia non era stata scalfita neppure dagli insuccessi iniziali nella lotta contro l’AIDS.
C’erano delle frange contestatarie, quelli che spingevano perché l’acupuntura diventasse una terapia riconosciuta, gli hippies che volevano introdurre l’uso terapeutico del cannabis, i ciarlatani che curavano tutto con le sanguisughe, il laser, le preghiere o la candeggina, e i gruppi religiosi come gli Amish che rifiutavano il progresso e quindi anche le medicine e gli antibiotici.
E c’erano quelli, i libertari – che di comune con i nostri anarchici hanno solo il nome – che vogliono sopprimere le tasse considerando tra le altre cose, che l’assistenza medica non solo non è un diritto, ma non deve neanche essere un servizio pubblico.
Il rapporto cittadino-corpo sanitario diventava più tiepido quando, per permettere ai medici di guadagnare più denaro, le facoltà di medicina si sono messe a “spingere” per far diminuire il numero di medici prodotti ogni anno dalle scuole di medicina, mentre “Big Pharma” incoraggiava i medici a prescrivere quantità crescenti di farmaci. Il risultato finale è che i medici preferiscono non lavorare negli stati dediti all’agricoltura o alla pastorizia del Mid-West e del West dove il lucro è senz’altro minore che a San Francisco o a Boston, lasciando spazio libero a chi voglia offrire cure mediche “non classiche” alle popolazioni locali.
Quando verso il 2000, la FDA, l’organismo di controllo che vigila sui farmaci e altri prodotti di cura, si è messa a perseguire i ciarlatani che vendevano a prezzi carissimi inefficaci strumenti di cura con rivendicazioni di efficace terapia medica, i libertari hanno “inventato” il diritto alla scelta delle cure mediche da parte del paziente, dimodoché la vittima del raggiro (quello che aveva comprato per migliaia di dollari un laser da tasca con cui “poteva curare” il cancro, il mal di denti, l’emicrania e l’insonnia) diventava un Cittadino che si curava come voleva lui, indipendentemente dalla mafia di Big Pharma e dei medici di Harvard.
Questa idea del diritto individuale alle scelte delle cure mediche ha provocato l’alleanza contro natura di tutte le categorie sopra citate, hippies, Amish, ciarlatani, acupunturisti, chiropraticanti eccetera. Questa alleanza veniva di fatto a creare una massa con potenziale forza politica, che aspettava solo di essere inquadrata. Verso il 2005, il Partito Repubblicano ha comprato per qualche milione di dollari gli indirizzi dei cittadini a cui si rivolgevano questi gruppi (abitanti per la maggior parte in stati repubblicani o soggetti a periodici swing) e li ha bombardati con messaggi contrari alla politica del partito democratico, insistendo in particolare su tutti i punti che, dall’aborto ai transgender, dall’uso della Maschera alla vaccinazione, si opponevano all’establishment medico-farmaceutico.
Così facendo il GOP ha provocato un rivolgimento totale del rapporto di fiducia tra cittadini e medici, per cui, dieci-quindici anni più tardi, abbiamo la metà dei cittadini che rifiuta le vaccinazioni, che non ha fiducia nei medici, e che incoraggia ogni tipo di ciarlatanismo, con l’aiuto marketing delle più alte istituzioni dello stato, come quando il Presidente Trump suggeriva di bere candeggina per curare il covid.