Segnalo il podcast (n. 62 nella rubrica “Il biglietto da visita”, dedicata al controverso tema della “rappresentazione”, sul magazine online Il Mondo Nuovo) intitolato: “Democrazie deboli. Si torna a parlare di leadership”.
Il tema è stato sollecitato dalla tavola rotonda promossa da Lorenzo Forcieri a La Spezia – nel quadro di tante analoghe iniziative in tutta Italia – per parlare, con l’autore, Andrea Orlando, Cristiana Pagni e altri, del libro di Antonio Funiciello (già capo di gabinetto di Mario Draghi e di Paolo Gentiloni a Palazzo Chigi) “Leader per forza” (Rizzoli 2023 ) sulla scia del libro di Henry Kissinger “Leadership” (Mondadori 2023).
Le democrazie occidentali – minoranza dei sistemi di governo del mondo – cominciano ad essere percepite come deboli, ovvero indebolite (anche da chi sta nella “stanza dei bottoni” di nenniana memoria). E quindi in Occidente si riapre la discussione sul bisogno di leadership.
Ma quale leadership? Quali paradigmi? Quali condizioni? Per quale “attraversata dei deserti” (come dice il sottotitolo di Antonio Funiciello) ?
Nella stessa serata dell’evento ho registrato a La Spezia i miei appunti (alcune cose le ho dette, altre tralasciate), sugli elementi di fascinazione del testo e delle “storie esemplari”.
Ma anche per portare nel dibattito pubblico alcuni dei complessi “rovesci della medaglia” del tema stesso.
Questa volta a braccio. E questa volta con l’inedita lunghezza di una trasmissione mediatica, di una lezione universitaria.
Non metto le mani avanti, ma non chiedo scusa. Basta non ascoltare. Ma c’è il trattamento di alcune cose che hanno bisogno di spiegazione, senza buttar lì una o due opinioni.
Un testo più meditato rispetto a questa traccia è a fine scrittura per il n. 10/2023 (ottobre) della rivista Mondoperaio.
Nelle foto le cover dei due libri e la tavola rotonda a La Spezia (il moderatore, Antonio Funiciello, Andrea Orlando, io e Cristiana Pagni).

