Il dilemma del re dell’Epiro – Album delle figurine – n. 5 / 18 luglio 2018

Alle pagine 26 e 27  è scritto:

 Nel 1973 accettai la prima vera e propria assunzione della mia vita nella società di Savarese che era un atelier tra i primi in Italia nel campo della comunicazione industriale che lavorava per l’intero gruppo IRI. Entrai a metà come creativo e a metà come account, ma avevo ancora quasi tutto da imparare (…). Ma dopo aver imparato i segreti del rapporto tra essere e apparire, dopo aver girato attorno alle capacità industriali del Paese, successero cose significative. La prima riguardò l’apertura della sede di Milano, affidata da Mario Lucio Savarese ad uno dei più divertenti e colti professionisti del settore, l’ex capo della pubblicità della Olivetti, Riccardo Felicioli, che arrivò con un pezzo della sua squadra. Mi insegnò il tratto in più della comunicazione, diciamo quello teorico e strategico”.

 

Foto con Mario Lucio Saverese (a destra) e con  Riccardo Felicioli e Mario Chamie  (a sinistra)  a San Paolo del Brasile a metà degli anni ’70

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