Il dilemma del re dell’Epiro. Album delle figurine n. 12/ Mercoledì 25 luglio 2018

A pagina 59 del libro-intervista “Il dilemma del re dell’Epiro” è scritto:

 

Il Consiglio dei Ministri fece la nomina a giugno 1985. Al Luce preparavamo febbrilmente la partecipazione al Festival di Venezia, che a fine agosto finì per essere l’ultimo impegno di una breve indimenticabile stagione.  Il giorno dopo cambiavo mondo. Presi servizio raccolto da una vecchia Alfa 1750 guidata da un ispettore di PS prossimo alla pensione. Avevo 37 anni. L’età in cui – si parva licet componere magnis – Gioachino Rossini si considerò troppo vecchio per orientare le sue composizioni al “mercato”, andando avanti in verità per altri quarant’anni a comporre di tutto (tra cui lo Stabat Mater), chiudendo le partiture in un armadio dove c’era scritto “Péchés de vieillesse” (Peccati di vecchiaia). Ma, per l’appunto, io facevo un altro mestiere”.

 

Nelle foto del 1 settembre 1985, primo giorno in servizio alla Direzione generale per le informazioni, l’editoria e la proprietà letteraria, artistica e scientifica della Presidenza del Consiglio dei Ministri (che tre anni dopo sarebbe diventata Dipartimento per l’informazione e l’editoria), alla mattina in forma “ufficiosa”, al pomeriggio in forma “ufficiale”.

 

 

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